PRATICO':NIENTE S.AGATA? A NOI SERVONO I CAMPI PER ALLENARCI

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goldenboy
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http://ildispaccio.it/primo-piano/87119 ... la-serie-a

di Isidoro Malvarosa - È ricorso quest'anno il quattordicinale dello sbarco a Reggio Calabria del Re Barbaro, il fantomatico presidentissimo che, in quindici giorni di paura e delirio, aveva mostrato e promesso alla città personaggi cestistici del calibro di Myers, Recalcati, Pozzecco, Evans, Varejao e Sabonis.
Sulle orme di Garrett, Volkov e di quella semifinale scudetto 'rubata', lottare subito per lo scudetto e l'anno successivo giocarsela in Eurolega. Il sogno, per la Viola, di ritornare al centro del basket che conta. Peccato che Barbaro però nel frattempo era scomparso e riapparso, come paziente, in una clinica romana: i tifosi si svegliano di soprassalto, scappano i big, all'ultimo minuto si allestisce una squadra che, tra mille difficoltà, riesce nonostante tutto a salvarsi.
Parallelamente, a sud del Viale Calabria, la Reggina Calcio, appena retrocessa in Serie B, riesce a trattenere quasi tutti i big e completa la rosa con l'innesto di calciatori di categoria. È l'agosto del 2001. I mezzi mugugni suscitati dalla conferma di Colomba e di calciatori che avevano deluso nella massima serie, vengono lentamente soffocati da una cavalcata che si conclude con il terzo posto e una nuova promozione. E quindi viva Colomba! Viva Mozart e viva Giovanni Morabito! Uno dei calciatori, guarda caso originario di Reggio, più fischiati della storia amaranto.
Da lì saranno altri sette anni, consecutivi, di Serie A. Sette anni caratterizzati da un crollo degli abbonamenti (passati dai 24 mila della stagione d'esordio, ai 9.000 di media delle ultime tre stagioni) e da un graduale disaffezionamento della tifoseria. Sempre meno manifestazioni di piazza, sempre meno cori, sempre meno pubblico.
Stupiscono le 3.500 tessere sottoscritte quest'anno per un campionato di Serie D, se raffrontate con le 8.690 della stagione 2008/2009, l'ultima di Serie A.
Perché fare la Serie A per salvarsi ad un certo punto, per il tifoso medio, era diventato 'inutile', non aveva senso. Sempre chiusi in difesa, catenaccio e palla lunga, a questo punto meglio una Serie B di vertice. Oppure 'Lillo portaci in Europa', tira fuori i soldi per il salto di qualità. Dietro l'angolo lo 'spauracchio' della provinciale che inanella infiniti campionati anonimi di metà classifica.
Senza capire, ieri come oggi, che in una città con uno dei tassi di disoccupazione e di abbandono scolastico più alti d'Italia, una città del profondo sud, tagliata fuori da tutti i circuiti turistici, commerciali e industriali, un piccolo imprenditore a capo di un'azienda familiare (non Zamparini, non Preziosi, non Della Valle) che è riuscito a mantenere una squadra nella massima serie del campionato di calcio più bello del mondo per nove stagioni, rappresenta un autentico miracolo sportivo e umano.
Un'eccezione, non la regola.
Una città il cui target, non soltanto calcistico, era sempre stata la Serie C, che si è ritrovata come cittadini, per un anno o più, atleti internazionali del calibro di Paredes, Nakamura, Pirlo, Baronio, Amoruso, Perrotta, Bianchi, Taibi; ospitando a domeniche alterne l'elite del calcio mondiale: Zidane, Lippi, Totti, Vieri, Del Piero, Maldini, Nesta, Cannavaro.
Una città della quale, solo pochi anni prima, il selezionatore della nazionale Zoff si chiedeva 'se esistesse l'aeroporto', che attraverso il calcio si è concessa la ribalta, è riuscita a proporre un'immagine per una volta lontana dalla cronaca nera, ottenendo una personale e parziale rivincita.
Una società che ha provato, ad ogni retrocessione a rilanciarsi, come nella stagione 2009/2010. Quella dell'inizio del tracollo. Un parco giocatori da Serie A (tra gli altri Buscè, Volpi, Bonazzoli, Cacia, Mario Cassano, Carmona, Vigiani, Missiroli, Rizzo, Brienza, Cascione), guidati da quell'esperto in promozioni che era Walter Novellino. Una squadra creata per stravincere il campionato e che, invece, finisce per salvarsi all'ultima giornata.
Come nella stagione 2013/2014, per i più distratti due stagioni or sono: Atzori e poi Castori in panchina, e un'altra volta una rosa benedetta ad agosto da tifosi e addetti ai lavori: Strasser, Gerardi, Di Michele, Adejo, Barillà, Benassi, Colucci, Cocco, Nicola Rigoni. Giovani promesse, gente di categoria e calciatori che avevano giocato e giocano attualmente in serie A. A fine campionato, impietosa, la retrocessione in Serie C.
In mezzo i miseri 3.407 abbonamenti nella stagione del play-off Serie A perso nei minuti di recupero a Novara (2010/2011) e altri dignitosi piazzamenti di metà classifica in una città nel frattempo investita da scandali politici, fallimenti aziendali, arresti, sequestri di beni e per ultimo lo scioglimento del consiglio comunale per contiguità mafiosa.
Il presente racconta di una città che ha dimenticato, che chiede più o meno seriamente la testa di Foti, che getta fango sui protagonisti di quel miracolo sportivo, che chiede garanzie senza darle. Reggio Calabria oggi città che decresce a vista d'occhio. Scivola in Interregionale, ma calcisticamente pretende almeno la Serie B.
Un gruppo di piccoli imprenditori che, sostenuti dall'opinione pubblica, vorrebbero marchio, storia e impianti sportivi in cambio un piatto di lenticchie. Per rappresentare, loro sì, Reggio Calabria nel calcio. Una squadra che, dopo i proclami iniziali, attualmente occupa il penultimo posto della Serie D. Un ormai ex presidente, Foti, che ha delle responsabilità, prima fra tutte quella di essersi isolato, di aver fatto il vuoto intorno a sé, ma che intorno non aveva – come si è visto negli ultimi mesi – dei giganti.
Reggio città ingrata e livorosa, che copriva di fischi i figli del Sant'Agata (Ninu 'ra Catuna, Missiroli, Ceravolo, il già citato Morabito), che a fasi alterne contestava Cozza, Bonazzoli, Colomba e Mozart. Una città attratta dalla novità, dai rilanci, dai proclami, che mai ambisce alla normalità. Una piazza che ha dimenticato in fretta, che forse non era matura per la Serie A.
Piazza difficile, gente che campa letteralmente di pallone.
Una città che periodicamente crea e distrugge i suoi dei e sceglie ogni volta il capro espiatorio attraverso cui deresponsabilizzarsi.


Il dispaccio continua ad attaccare città(e potrebbe anche essere nel giusto...) e nuova società...stavolta la firma è diversa, ma la forma è sempre quella
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IO CREDO CHE REGGIO è ORA CHE SI SVEGLI,e che non si pianga sempre addosso..........
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Mave
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Il nodo legato al S.Agata continua a tenere banco. La Reggina Calcio, attraverso il nuovo progetto legato alla scuola calcio, continua a lavorare al centro sportivo. L’Asd Reggio Calabria non ha mai nascosto di voler trovare l’intesa per poter effettuare gli allenamenti presso il S.Agata, sinora Foti però non ha accolto l’invito. La Provincia si trova nel delicato ruolo di ‘mediatrice': da un lato l’Ente attende dalla Reggina Calcio il pagamento degli arretrati (circa 80 mila euro) dall’altro prova a trovare una soluzione per la società di Praticò e soci, ancora senza un campo di allenamento.
E’ notizia di oggi, apparsa sulla Gazzetta del Sud, che il presidente Foti ha chiesto alla Provincia una rateizzazione del debito, con una prima rata da pagare entro il 20 ottobre di circa 20 mila euro. ‘Nessuna proroga, il debito per esigenze di bilancio deve essere saldato entro il 31 dicembre’ la risposta del presidente Raffa. Asd Reggio Calabria spettatrice interessata della vicenda, possibile che nei prossimi giorni il presidente della Provincia convochi sia Foti che Praticò per provare a risolvere il caso S.Agata.

http://sport.strill.it/citta/pianeta-am ... d-aspetta/
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Mave ha scritto:Il nodo legato al S.Agata continua a tenere banco. La Reggina Calcio, attraverso il nuovo progetto legato alla scuola calcio, continua a lavorare al centro sportivo. L’Asd Reggio Calabria non ha mai nascosto di voler trovare l’intesa per poter effettuare gli allenamenti presso il S.Agata, sinora Foti però non ha accolto l’invito. La Provincia si trova nel delicato ruolo di ‘mediatrice': da un lato l’Ente attende dalla Reggina Calcio il pagamento degli arretrati (circa 80 mila euro) dall’altro prova a trovare una soluzione per la società di Praticò e soci, ancora senza un campo di allenamento.
E’ notizia di oggi, apparsa sulla Gazzetta del Sud, che il presidente Foti ha chiesto alla Provincia una rateizzazione del debito, con una prima rata da pagare entro il 20 ottobre di circa 20 mila euro. ‘Nessuna proroga, il debito per esigenze di bilancio deve essere saldato entro il 31 dicembre’ la risposta del presidente Raffa. Asd Reggio Calabria spettatrice interessata della vicenda, possibile che nei prossimi giorni il presidente della Provincia convochi sia Foti che Praticò per provare a risolvere il caso S.Agata.

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Quindi se non dai nessuna proroga vuol dire che dal primo gennaio foti non può mettere piede al s.agata...

Ma quando mai... :see:
Amaranto Alé
non tifo per gli squadroni ma tifo te
Amaranto è una passione non è un color
la maglia che porti addosso è un'ossession...

Ciao Filippo...

U Catania na teni...!!!
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ago
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goldenboy ha scritto:http://ildispaccio.it/primo-piano/87119 ... la-serie-a

di Isidoro Malvarosa - È ricorso quest'anno il quattordicinale dello sbarco a Reggio Calabria del Re Barbaro, il fantomatico presidentissimo che, in quindici giorni di paura e delirio, aveva mostrato e promesso alla città personaggi cestistici del calibro di Myers, Recalcati, Pozzecco, Evans, Varejao e Sabonis.
Sulle orme di Garrett, Volkov e di quella semifinale scudetto 'rubata', lottare subito per lo scudetto e l'anno successivo giocarsela in Eurolega. Il sogno, per la Viola, di ritornare al centro del basket che conta. Peccato che Barbaro però nel frattempo era scomparso e riapparso, come paziente, in una clinica romana: i tifosi si svegliano di soprassalto, scappano i big, all'ultimo minuto si allestisce una squadra che, tra mille difficoltà, riesce nonostante tutto a salvarsi.
Parallelamente, a sud del Viale Calabria, la Reggina Calcio, appena retrocessa in Serie B, riesce a trattenere quasi tutti i big e completa la rosa con l'innesto di calciatori di categoria. È l'agosto del 2001. I mezzi mugugni suscitati dalla conferma di Colomba e di calciatori che avevano deluso nella massima serie, vengono lentamente soffocati da una cavalcata che si conclude con il terzo posto e una nuova promozione. E quindi viva Colomba! Viva Mozart e viva Giovanni Morabito! Uno dei calciatori, guarda caso originario di Reggio, più fischiati della storia amaranto.
Da lì saranno altri sette anni, consecutivi, di Serie A. Sette anni caratterizzati da un crollo degli abbonamenti (passati dai 24 mila della stagione d'esordio, ai 9.000 di media delle ultime tre stagioni) e da un graduale disaffezionamento della tifoseria. Sempre meno manifestazioni di piazza, sempre meno cori, sempre meno pubblico.
Stupiscono le 3.500 tessere sottoscritte quest'anno per un campionato di Serie D, se raffrontate con le 8.690 della stagione 2008/2009, l'ultima di Serie A.
Perché fare la Serie A per salvarsi ad un certo punto, per il tifoso medio, era diventato 'inutile', non aveva senso. Sempre chiusi in difesa, catenaccio e palla lunga, a questo punto meglio una Serie B di vertice. Oppure 'Lillo portaci in Europa', tira fuori i soldi per il salto di qualità. Dietro l'angolo lo 'spauracchio' della provinciale che inanella infiniti campionati anonimi di metà classifica.
Senza capire, ieri come oggi, che in una città con uno dei tassi di disoccupazione e di abbandono scolastico più alti d'Italia, una città del profondo sud, tagliata fuori da tutti i circuiti turistici, commerciali e industriali, un piccolo imprenditore a capo di un'azienda familiare (non Zamparini, non Preziosi, non Della Valle) che è riuscito a mantenere una squadra nella massima serie del campionato di calcio più bello del mondo per nove stagioni, rappresenta un autentico miracolo sportivo e umano.
Un'eccezione, non la regola.
Una città il cui target, non soltanto calcistico, era sempre stata la Serie C, che si è ritrovata come cittadini, per un anno o più, atleti internazionali del calibro di Paredes, Nakamura, Pirlo, Baronio, Amoruso, Perrotta, Bianchi, Taibi; ospitando a domeniche alterne l'elite del calcio mondiale: Zidane, Lippi, Totti, Vieri, Del Piero, Maldini, Nesta, Cannavaro.
Una città della quale, solo pochi anni prima, il selezionatore della nazionale Zoff si chiedeva 'se esistesse l'aeroporto', che attraverso il calcio si è concessa la ribalta, è riuscita a proporre un'immagine per una volta lontana dalla cronaca nera, ottenendo una personale e parziale rivincita.
Una società che ha provato, ad ogni retrocessione a rilanciarsi, come nella stagione 2009/2010. Quella dell'inizio del tracollo. Un parco giocatori da Serie A (tra gli altri Buscè, Volpi, Bonazzoli, Cacia, Mario Cassano, Carmona, Vigiani, Missiroli, Rizzo, Brienza, Cascione), guidati da quell'esperto in promozioni che era Walter Novellino. Una squadra creata per stravincere il campionato e che, invece, finisce per salvarsi all'ultima giornata.
Come nella stagione 2013/2014, per i più distratti due stagioni or sono: Atzori e poi Castori in panchina, e un'altra volta una rosa benedetta ad agosto da tifosi e addetti ai lavori: Strasser, Gerardi, Di Michele, Adejo, Barillà, Benassi, Colucci, Cocco, Nicola Rigoni. Giovani promesse, gente di categoria e calciatori che avevano giocato e giocano attualmente in serie A. A fine campionato, impietosa, la retrocessione in Serie C.
In mezzo i miseri 3.407 abbonamenti nella stagione del play-off Serie A perso nei minuti di recupero a Novara (2010/2011) e altri dignitosi piazzamenti di metà classifica in una città nel frattempo investita da scandali politici, fallimenti aziendali, arresti, sequestri di beni e per ultimo lo scioglimento del consiglio comunale per contiguità mafiosa.
Il presente racconta di una città che ha dimenticato, che chiede più o meno seriamente la testa di Foti, che getta fango sui protagonisti di quel miracolo sportivo, che chiede garanzie senza darle. Reggio Calabria oggi città che decresce a vista d'occhio. Scivola in Interregionale, ma calcisticamente pretende almeno la Serie B.
Un gruppo di piccoli imprenditori che, sostenuti dall'opinione pubblica, vorrebbero marchio, storia e impianti sportivi in cambio un piatto di lenticchie. Per rappresentare, loro sì, Reggio Calabria nel calcio. Una squadra che, dopo i proclami iniziali, attualmente occupa il penultimo posto della Serie D. Un ormai ex presidente, Foti, che ha delle responsabilità, prima fra tutte quella di essersi isolato, di aver fatto il vuoto intorno a sé, ma che intorno non aveva – come si è visto negli ultimi mesi – dei giganti.
Reggio città ingrata e livorosa, che copriva di fischi i figli del Sant'Agata (Ninu 'ra Catuna, Missiroli, Ceravolo, il già citato Morabito), che a fasi alterne contestava Cozza, Bonazzoli, Colomba e Mozart. Una città attratta dalla novità, dai rilanci, dai proclami, che mai ambisce alla normalità. Una piazza che ha dimenticato in fretta, che forse non era matura per la Serie A.
Piazza difficile, gente che campa letteralmente di pallone.
Una città che periodicamente crea e distrugge i suoi dei e sceglie ogni volta il capro espiatorio attraverso cui deresponsabilizzarsi.


Il dispaccio continua ad attaccare città(e potrebbe anche essere nel giusto...) e nuova società...stavolta la firma è diversa, ma la forma è sempre quella
Certo Reggio nel tempo si é borghesizzata calcisticamente parlando.....ma questo articolo é l'ennesima prova della campagna di recupero che si sta portando avanti nei cf di foti....
In questo articolo si leggono cose interessanti ma si omette colpevolmente il comportamento del secondo foti quello dai-11 in poi..... Che non solo si é isolato ma che segna passioni ha trasformato la Reggina in un'azienda in una mucca da latte fottendosene del risultato sportivo e dei tifosi reggini..... Solo se avesse reinvestito in modo onesto avrebbe potuto tirare avanti per altri 20 anni.....ma lasciamo stare non mi va di dire sempre le stesse cose.... Che stampa!
miguelito
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ma basta con questa farsa! Foti deve dare 80 mila euro entro il 31 dicembre. Come al solito ha chiesto di dilazionarli, ma conoscendo il soggetto personalmente non gli farei credito neanche per 1 euro. In 20 anni ha fatto quello che ha voluto prendendo per i fondelli il mondo intero. Io mi stupisco di come ancora possa parlare di calcio e pretendere cose che non gli spettano. Ho appreso che Raffa ha convocato Foti e Praticò per trovare un accordo e sarebbe pure un grosso favore che sta facendo a questo lestofante.
SalvatoreC
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miguelito ha scritto:ma basta con questa farsa! Foti deve dare 80 mila euro entro il 31 dicembre. Come al solito ha chiesto di dilazionarli, ma conoscendo il soggetto personalmente non gli farei credito neanche per 1 euro. In 20 anni ha fatto quello che ha voluto prendendo per i fondelli il mondo intero. Io mi stupisco di come ancora possa parlare di calcio e pretendere cose che non gli spettano. Ho appreso che Raffa ha convocato Foti e Praticò per trovare un accordo e sarebbe pure un grosso favore che sta facendo a questo lestofante.
Ho avuto notizia che Praticò bazzicando per alcuni uffici pubblici, distribuisce alcuni abbonamenti a dipendenti....io sempre di più rimpiango foti...se continua cosi ultimo anno di mia presenza allo stadio... dopo trenta consecutivi....
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riggiuriggiu
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SalvatoreC ha scritto:
miguelito ha scritto:ma basta con questa farsa! Foti deve dare 80 mila euro entro il 31 dicembre. Come al solito ha chiesto di dilazionarli, ma conoscendo il soggetto personalmente non gli farei credito neanche per 1 euro. In 20 anni ha fatto quello che ha voluto prendendo per i fondelli il mondo intero. Io mi stupisco di come ancora possa parlare di calcio e pretendere cose che non gli spettano. Ho appreso che Raffa ha convocato Foti e Praticò per trovare un accordo e sarebbe pure un grosso favore che sta facendo a questo lestofante.
Ho avuto notizia che Praticò bazzicando per alcuni uffici pubblici, distribuisce alcuni abbonamenti a dipendenti....io sempre di più rimpiango foti...se continua cosi ultimo anno di mia presenza allo stadio... dopo trenta consecutivi....
sinceramente non vi vedo alcunché di male
“Ciccio Cozza, Reggio ti ha adottato. Qui nessuno ha dimenticato. Ma attento.. il nostro il rispetto non va disonorato” Ultrà ASD Reggio Calabria 25.10.2015 in risposta a cozza che diceva di non curarsi troppo delle contestazioni della tifoseria
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Pietro
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Se martino ha la scuola calcio Cozza con due campi omologati Uefa perché non utilizzano quelli?
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Pietro ha scritto:Se martino ha la scuola calcio Cozza con due campi omologati Uefa perché non utilizzano quelli?
Bisogna accordarsi sul prezzo.
:mrgreen:
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Questa società sembra una mafia assurda,io ci vedo molti intrallazzi politici finchè non si fa chiarezza smetto di seguirla
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ma che la smettessero di dire stronzate lui e il suo compare Cozza con sto campo di allenamento...guarda vorrei dargli un centro sportivo tutto loro per una settimana intera e vedere cosa fanno la settimana dopo e che scusa trovano...pezzenti :evil: ma poi tutte le squadre di D che non sanno dove allenarsi cosa fanno in campo cosi schifo come noi ???
ricordo a tutti che lo scorso anno abbiamo fatto la belleza di 1 punto su 6 disponibili contro una squadra ( SAVOIA ) che si allenava in mezzo alla strada !! ma finitela che fate piu bella figura..ritiratevi..ci avete provato , è andata male siete ancora in tempo per non farvi deridere da tutta la calabria calcistica
Se dai la mano ad un milanista lavala, ma se la dai ad uno juventino controlla che non ti manchi un dito
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riggiuriggiu ha scritto:
SalvatoreC ha scritto:
miguelito ha scritto:ma basta con questa farsa! Foti deve dare 80 mila euro entro il 31 dicembre. Come al solito ha chiesto di dilazionarli, ma conoscendo il soggetto personalmente non gli farei credito neanche per 1 euro. In 20 anni ha fatto quello che ha voluto prendendo per i fondelli il mondo intero. Io mi stupisco di come ancora possa parlare di calcio e pretendere cose che non gli spettano. Ho appreso che Raffa ha convocato Foti e Praticò per trovare un accordo e sarebbe pure un grosso favore che sta facendo a questo lestofante.
Ho avuto notizia che Praticò bazzicando per alcuni uffici pubblici, distribuisce alcuni abbonamenti a dipendenti....io sempre di più rimpiango foti...se continua cosi ultimo anno di mia presenza allo stadio... dopo trenta consecutivi....
sinceramente non vi vedo alcunché di male
Guarda, è preoccupante che sembri normale portare abbonamenti di un soggetto il cui intento è quello di prendersi il sant'agata in uffici pubblici (peraltro da parte di un ex assessore quale è praticò...che, di più, li ha portati in un ufficio che non c'entra più una mazza...quindi oltre che scorretto e fuori luogo è anche un grande ignorante) d'altronde, se questa città è ridotta allo schifo che è e anche perché non ci si meraviglia di queste porcherie..perché sembrano normali
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Pietro ha scritto:Questa società sembra una mafia assurda,io ci vedo molti intrallazzi politici finchè non si fa chiarezza smetto di seguirla
Sottoscrivo ogni parola!
io mi sento assolutamente preso per il sedere, nonostante tutti gli sbagli di foti negli ultimi anni, questa è la prima volta che mi sento derubato, preso in giro...
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Dinamik
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Derubato da cosa??
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Dinamik ha scritto:Derubato da cosa??
Dai miei soldi. perché dopo trent'anni di abbonamento quest'anno sento che i soldi me li hanno rubati. e mi stanno facendo stancare.
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ahahahhahahahahahaha certo che ne sparano min*hiate certe persone! Leggendo certe stron*ate mi state di più convincendo di non guardare più il forum e di cancellarmi! Ci state riuscendo in pieno! Povera Reggio......
ah, Parisi nonno? Studia amico/a mia, parisi ancora ha 31 anni! non 37 rischio pensione! (anno 2015) Cit. Un buddace
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E ti cancelli dal forum perchè scrivono puttanate?
È come non farsi una passeggiata sul corso perchè ci sono persone che ti stanno sulle scatole.
Devi privarti tu di una cosa per gli altri??? Io leggo e rido e mi passa.
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4everAmaranto ha scritto:ahahahhahahahahahaha certo che ne sparano min*hiate certe persone! Leggendo certe stron*ate mi state di più convincendo di non guardare più il forum e di cancellarmi! Ci state riuscendo in pieno! Povera Reggio......

ha ragione dinamik.....non sei tu che ti devi privare del forum.....

Anche perchè se fai quanto hai promesso sopra,mancheresti di rispetto anche verso noi,che cerchiamo di evitare di dire cavolate. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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