25 agosto 2015, ultimo atto ?
Inviato: 21/08/2015, 17:38
Ricapitolando, il prossimo 25 agosto, la società Reggina calcio s.p.a., di Pasquale Foti e soci, così come l’abbiamo sin oggi conosciuta, scomparirà perché in quella sede ne verrà decretato il fallimento.
Ricordiamo che la vecchia società, non riuscendo ad iscriversi al campionato di competenza ha di fatto rinunciato ai suoi diritti sportivi, con la conseguente revoca dell’affiliazione e lo svincolo dei calciatori sotto contratto, compresi quelli del settore giovanile, producendosi così l’azzeramento della quasi totalità degli assets aziendali.
Due tentativi di salvataggio sono, purtroppo, andati a vuoto: prima la cordata degli australiani ha declinato la proposta di rilevamento della disastrata società Reggina; poi anche l’eroico, quanto disperato tentativo di salvare la categoria da parte della cordata reggina, attraverso una specie di “fallimento pilotato”, si è rivelato insormontabile, anche perché intrapreso fuori tempo massimo.
Ad oggi, ritenuto che sussistono i presupposti oggettivi e soggettivi (Foti dovrà presentarsi all’udienza con in tasca almeno un milione di euro cash) non resta che aspettare la naturale dichiarazione ufficiale di fallimento che sarà emessa dal competente Tribunale, il quale effettuerà l’apertura di una procedura concorsuale, la cui principale funzione sarà quella di ricavare più denaro possibile attraverso la vendita del patrimonio dell’impresa, ovvero l’incasso dei crediti vantati dall’impresa fallita, e, successivamente, quella di ripartire tra i creditori ciò che si è ricavato.
Il Tribunale, una volta pronunciato con sentenza il fallimento della società, nominerà un curatore fallimentare il quale dovrà compiere una serie di azioni finalizzate al ristoro dei creditori della società attraverso la liquidazione del suo attivo. Tra le azioni che il curatore sarà chiamato a svolgere vi è l’esercizio provvisorio della stessa. In altre parole, il curatore si sostituisce all’imprenditore dichiarato fallito e prosegue temporaneamente l’attività della società.
Successivamente, attraverso una procedura competitiva, come un’asta, il curatore metterà in vendita il complesso aziendale della società Reggina, presumibilmente composto dai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, la struttura ed organizzazione del settore giovanile, le immobilizzazioni materiali, le compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F, indumenti/merce marchi sociali, targhe, coppe e trofei ed eventuali altri beni mobili ed immobili (vedi il complesso edilizio denominato Sant’Agata).
Va però chiarito che tra i beni aziendali non rientra il titolo sportivo, infatti, il titolo sportivo, inteso quale insieme di condizioni tecniche sportive che consentono la partecipazione di una società ad un campionato FIGC, non è suscettibile di vendita, ma, secondo la normativa interna della FIGC può essere trasferito da una società ad un’altra, purché vengano rispettate determinate condizioni come ad esempio quelle che abbiamo visto realizzarsi nel nostro caso specifico.
Questo, in sintesi, quello che dovrebbe accadere il prossimo 25 agosto, salvo molto improbabili colpi di scena
Ricordiamo che la vecchia società, non riuscendo ad iscriversi al campionato di competenza ha di fatto rinunciato ai suoi diritti sportivi, con la conseguente revoca dell’affiliazione e lo svincolo dei calciatori sotto contratto, compresi quelli del settore giovanile, producendosi così l’azzeramento della quasi totalità degli assets aziendali.
Due tentativi di salvataggio sono, purtroppo, andati a vuoto: prima la cordata degli australiani ha declinato la proposta di rilevamento della disastrata società Reggina; poi anche l’eroico, quanto disperato tentativo di salvare la categoria da parte della cordata reggina, attraverso una specie di “fallimento pilotato”, si è rivelato insormontabile, anche perché intrapreso fuori tempo massimo.
Ad oggi, ritenuto che sussistono i presupposti oggettivi e soggettivi (Foti dovrà presentarsi all’udienza con in tasca almeno un milione di euro cash) non resta che aspettare la naturale dichiarazione ufficiale di fallimento che sarà emessa dal competente Tribunale, il quale effettuerà l’apertura di una procedura concorsuale, la cui principale funzione sarà quella di ricavare più denaro possibile attraverso la vendita del patrimonio dell’impresa, ovvero l’incasso dei crediti vantati dall’impresa fallita, e, successivamente, quella di ripartire tra i creditori ciò che si è ricavato.
Il Tribunale, una volta pronunciato con sentenza il fallimento della società, nominerà un curatore fallimentare il quale dovrà compiere una serie di azioni finalizzate al ristoro dei creditori della società attraverso la liquidazione del suo attivo. Tra le azioni che il curatore sarà chiamato a svolgere vi è l’esercizio provvisorio della stessa. In altre parole, il curatore si sostituisce all’imprenditore dichiarato fallito e prosegue temporaneamente l’attività della società.
Successivamente, attraverso una procedura competitiva, come un’asta, il curatore metterà in vendita il complesso aziendale della società Reggina, presumibilmente composto dai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, la struttura ed organizzazione del settore giovanile, le immobilizzazioni materiali, le compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F, indumenti/merce marchi sociali, targhe, coppe e trofei ed eventuali altri beni mobili ed immobili (vedi il complesso edilizio denominato Sant’Agata).
Va però chiarito che tra i beni aziendali non rientra il titolo sportivo, infatti, il titolo sportivo, inteso quale insieme di condizioni tecniche sportive che consentono la partecipazione di una società ad un campionato FIGC, non è suscettibile di vendita, ma, secondo la normativa interna della FIGC può essere trasferito da una società ad un’altra, purché vengano rispettate determinate condizioni come ad esempio quelle che abbiamo visto realizzarsi nel nostro caso specifico.
Questo, in sintesi, quello che dovrebbe accadere il prossimo 25 agosto, salvo molto improbabili colpi di scena