sono appena tornato dal concerto del grandissimo Paolo Conte.
Era la mia prima ad un suo concerto, non nascondo quindi l'emozione.
Due ore di concerto in cui si sono susseguiti e alternati vecchi successi e canzoni tratte dall'ultimo lavoro.
Inutile parlare dell'ecletticità della band che si trasformava da swing a jazz classico fino anche a un rock soft(2 stratocaster e un basso elettrico fender che richamavano atmorfere quasi woodstockiane), tutto, comunque, seguendo un filo conduttore leggermente pop.
Artista giustamente tributato con il pienone (io avevo comprato i biglietti la prima mattina della prevendita, un'ora dopo l'apertura ed erano rimasti invenduti non più di quindici) che, per reggio, non è una cosa comune (se pensate al concerto dei deep purple, ad esempio).
Una nota positiva, la merita l'organizzazione: NON c'era il divieto di fare foto, come succede in tutti i teatri d'italia, specie per eventi di cartello come questo.