Manovra, Salta il contributo di solidarietà

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citrosodina
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BUSSOLE di Ivo Diamanti

Non studiate!
CARI RAGAZZI, cari giovani: non studiate! Soprattutto, non nella scuola pubblica. Ve lo dice uno che ha sempre studiato e studia da sempre. Che senza studiare non saprebbe che fare. Che a scuola si sente a casa propria.

Ascoltatemi: non studiate. Non nella scuola pubblica, comunque. Non vi garantisce un lavoro, né un reddito. Allunga la vostra precarietà. La vostra dipendenza dalla famiglia. Non vi garantisce prestigio sociale. Vi pare che i vostri maestri e i vostri professori ne abbiano? Meritano il vostro rispetto, la vostra deferenza? I vostri genitori li considerano “classe dirigente”? Difficile.

Qualsiasi libero professionista, commerciante, artigiano, non dico imprenditore, guadagna più di loro. E poi vi pare che godano di considerazione sociale? I ministri li definiscono fannulloni. Il governo una categoria da “tagliare”. Ed effettivamente “tagliata”, dal punto di vista degli organici, degli stipendi, dei fondi per l’attività ordinaria e per la ricerca.

E, poi, che cosa hanno da insegnare ancora? Oggi la “cultura” passa tutta attraverso Internet e i New media. A proposito dei quali, voi, ragazzi, ne sapete molto più di loro. Perché voi siete, in larga parte e in larga misura, “nativi digitali”, mentre loro (noi), gli insegnanti, i professori, di “digitali”, spesso, hanno solo le impronte. E poi quanti di voi e dei vostri genitori ne accettano i giudizi? Quanti di voi e dei vostri genitori, quando si tratta di giudizi – e di voti – negativi, non li considerano pre-giudizi, viziati da malanimo?

Per cui, cari ragazzi, non studiate! Non andate a scuola. In quella pubblica almeno. Non avete nulla da imparare e neppure da ottenere. Per il titolo di studio, basta poco. Un istituto privato che vi faccia ottenere in poco tempo e con poco sforzo, un diploma, perfino una laurea. Restandovene tranquillamente a casa vostra. Tanto non vi servirà a molto. Per fare il precario, la velina o il tronista non sono richiesti titoli di studio. Per avere una retribuzione alta e magari una pensione sicura a 25 anni: basta andare in Parlamento o in Regione. Basta essere figli o parenti di un parlamentare o di un uomo politico. Uno di quelli che sparano sulla scuola, sulla cultura e sullo Stato. Sul Pubblico. Sui privilegi della Casta. (Cioè: degli altri). L’Istruzione, la Cultura, a questo fine, non servono.
doddi
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In abbruzzo cercano fornai... paga offerta 3.000 euro al mese.

Leggevo quest'articolo qualche giorno fà su corriere.it
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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pellarorc
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siamo alle cozze.
Li facevo scemi, devo ammetterlo, ma non fino a questo punto.
Ogni giorno riunioni e ogni giorno una tassa nuova, una tassa più orginale di quella della precendete riunione.

Insomma questo week end il ns caro Calderoli in camicia e pantaloncini esotici cosa si inventerà?
Tra un caffè e una risata e una barzelletta di B e un "fanculo" di Bossi e un "i valori i valori, la famiglia" di Lupi e un "non rompiamo i coglioni" di Tremonti e un "mizzica chista mi piaci" di Alfano verrà fuori un altra proposta!
Io mi aspetto una tassa sugli arancini cazzu iu!!!
dai forza...chi vincerà il festival della proposta più originale???
Paolo_Padano
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oggi è prevista la puntata giornaleira delle comiche del governo berlusconi :?: quale altre minkiate hanno sparato :?: i tre comici super del momento calderoli, sacconi, tremonti con l'impareggiabile editore di cosa hanno discusso :?:
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
Lillu Foti: "non bogghiu 'nchinari poi mi rinnu chi vonnnu a squatra mi 'ndi sarbamu"
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Paolo_Padano ha scritto:oggi è prevista la puntata giornaleira delle comiche del governo berlusconi :?: quale altre minkiate hanno sparato :?: i tre comici super del momento calderoli, sacconi, tremonti con l'impareggiabile editore di cosa hanno discusso :?:
Dipende dalle qualità e capacità delle ragazze che, nel frattempo, Fido e Nicol avranno trovato.

...Non rimane che affidarci a loro. 8-)
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
suonatore Jones

doddi ha scritto:In abbruzzo cercano fornai... paga offerta 3.000 euro al mese.

Leggevo quest'articolo qualche giorno fà su corriere.it

non è "paga offerta", ma una previsione. e, comunque, strano che non si trovino lavoratori che vogliano andare in abruzzo. strano davvero.
doddi
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suonatore Jones ha scritto:
doddi ha scritto:In abbruzzo cercano fornai... paga offerta 3.000 euro al mese.

Leggevo quest'articolo qualche giorno fà su corriere.it

non è "paga offerta", ma una previsione. e, comunque, strano che non si trovino lavoratori che vogliano andare in abruzzo. strano davvero.

http://www.corriere.it/cronache/11_agos ... 1c1c.shtml

...
Un fornaio con la qualifica ottiene circa 2.500 euro netti al mese in busta paga. Uno stipendio che, con gli straordinari e la produttività, arriva facilmente a tremila. È vero che si lavora nelle ore notturne, di solito da mezzanotte alle otto, ma c’è anche chi finisce prima e inizia prima. Quasi sempre, invece, rispondono alle offerte di lavoro solo gli extracomunitari e, ultimamente, neanche quelli». L’appello dei panificatori abruzzesi è raccolto idealmente dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti, 35 anni, avvocato, che della difesa dei mestieri tradizionali (o introvabili) ha fatto una specie di battaglia personale: «È un retaggio del dopoguerra – sostiene - il fatto che i figli debbano essere per forza tutti diplomati o laureati e impiegati, possibilmente nella pubblica amministrazione. Bisogna superare i pregiudizi culturali legati a professioni considerate poco qualificanti. È vero, quello del fornaio è un mestiere duro ma, come accade anche per altre figure molto richieste, consentirebbe di avere uno sbocco lavorativo immediato e sicuro e uno stipendio non trascurabile».
...
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doddi ha scritto: non è "paga offerta", ma una previsione. e, comunque, strano che non si trovino lavoratori che vogliano andare in abruzzo. strano davvero.
http://www.corriere.it/cronache/11_agos ... 1c1c.shtml

...
Un fornaio con la qualifica ottiene circa 2.500 euro netti al mese in busta paga. Uno stipendio che, con gli straordinari e la produttività, arriva facilmente a tremila. È vero che si lavora nelle ore notturne, di solito da mezzanotte alle otto, ma c’è anche chi finisce prima e inizia prima. Quasi sempre, invece, rispondono alle offerte di lavoro solo gli extracomunitari e, ultimamente, neanche quelli». L’appello dei panificatori abruzzesi è raccolto idealmente dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti, 35 anni, avvocato, che della difesa dei mestieri tradizionali (o introvabili) ha fatto una specie di battaglia personale: «È un retaggio del dopoguerra – sostiene - il fatto che i figli debbano essere per forza tutti diplomati o laureati e impiegati, possibilmente nella pubblica amministrazione. Bisogna superare i pregiudizi culturali legati a professioni considerate poco qualificanti. È vero, quello del fornaio è un mestiere duro ma, come accade anche per altre figure molto richieste, consentirebbe di avere uno sbocco lavorativo immediato e sicuro e uno stipendio non trascurabile».
...[/quote]

E' un lavoro massacrante che ti toglie la vita, tanto che neanche gli extracomunitari lo vogliono fare.

E' vero che guadagni qualcosa, ma se di notte lavori e di giorno dormi, magari senza un turno settimanale di riposo (ecco gli straordinari) quando vivi, quando gìà a 50 anni sei pronto per l'aldilà :scratch

E' un mestiere che un tempo si faceva, oggi è più difficile perché esistono molte più opportunità, andare a fare le pulizie è più umile e meno redditizio, ma almeno campi.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
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doddi ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:
doddi ha scritto:In abbruzzo cercano fornai... paga offerta 3.000 euro al mese.

Leggevo quest'articolo qualche giorno fà su corriere.it

non è "paga offerta", ma una previsione. e, comunque, strano che non si trovino lavoratori che vogliano andare in abruzzo. strano davvero.

http://www.corriere.it/cronache/11_agos ... 1c1c.shtml

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Un fornaio con la qualifica ottiene circa 2.500 euro netti al mese in busta paga. Uno stipendio che, con gli straordinari e la produttività, arriva facilmente a tremila. È vero che si lavora nelle ore notturne, di solito da mezzanotte alle otto, ma c’è anche chi finisce prima e inizia prima. Quasi sempre, invece, rispondono alle offerte di lavoro solo gli extracomunitari e, ultimamente, neanche quelli». L’appello dei panificatori abruzzesi è raccolto idealmente dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti, 35 anni, avvocato, che della difesa dei mestieri tradizionali (o introvabili) ha fatto una specie di battaglia personale: «È un retaggio del dopoguerra – sostiene - il fatto che i figli debbano essere per forza tutti diplomati o laureati e impiegati, possibilmente nella pubblica amministrazione. Bisogna superare i pregiudizi culturali legati a professioni considerate poco qualificanti. È vero, quello del fornaio è un mestiere duro ma, come accade anche per altre figure molto richieste, consentirebbe di avere uno sbocco lavorativo immediato e sicuro e uno stipendio non trascurabile».
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OT x OT
Considerando che la cifra indicata è netta, e che il lordo si attesta intorno ad una quarantina di migliaia di euro anno...sarebbe interessante sapere quanto il datore di lavoro dichiara al fisco.
Non trovi? :mrgreen:
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Regmi ha scritto:
doddi ha scritto:
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Un fornaio con la qualifica ottiene circa 2.500 euro netti al mese in busta paga. Uno stipendio che, con gli straordinari e la produttività, arriva facilmente a tremila. È vero che si lavora nelle ore notturne, di solito da mezzanotte alle otto, ma c’è anche chi finisce prima e inizia prima. Quasi sempre, invece, rispondono alle offerte di lavoro solo gli extracomunitari e, ultimamente, neanche quelli». L’appello dei panificatori abruzzesi è raccolto idealmente dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti, 35 anni, avvocato, che della difesa dei mestieri tradizionali (o introvabili) ha fatto una specie di battaglia personale: «È un retaggio del dopoguerra – sostiene - il fatto che i figli debbano essere per forza tutti diplomati o laureati e impiegati, possibilmente nella pubblica amministrazione. Bisogna superare i pregiudizi culturali legati a professioni considerate poco qualificanti. È vero, quello del fornaio è un mestiere duro ma, come accade anche per altre figure molto richieste, consentirebbe di avere uno sbocco lavorativo immediato e sicuro e uno stipendio non trascurabile».
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OT x OT
Considerando che la cifra indicata è netta, e che il lordo si attesta intorno ad una quarantina di migliaia di euro anno...sarebbe interessante sapere quanto il datore di lavoro dichiara al fisco.
Non trovi? :mrgreen:

Si, certo, anche quello, ma se hai X dipendenti si presume che a fine anno devi rispettare gli studi di settore, ma il messaggio dovrebbe essere quello di andare ad imparare un mestiere.
Magari si suda e non ci si mette in giacca e cravatta però almeno si è certi di travare sbocchi nel mondo del lavoro.
Mica possono fare tutti gli scienziati, i professori o i pensatori a vita, o gli attendisti di vincitore di concorso.
Direi che quel ciclo è al momento concluso per le nuove generazioni.
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doddi ha scritto:
Regmi ha scritto:
doddi ha scritto:
http://www.corriere.it/cronache/11_agos ... 1c1c.shtml

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Un fornaio con la qualifica ottiene circa 2.500 euro netti al mese in busta paga. Uno stipendio che, con gli straordinari e la produttività, arriva facilmente a tremila. È vero che si lavora nelle ore notturne, di solito da mezzanotte alle otto, ma c’è anche chi finisce prima e inizia prima. Quasi sempre, invece, rispondono alle offerte di lavoro solo gli extracomunitari e, ultimamente, neanche quelli». L’appello dei panificatori abruzzesi è raccolto idealmente dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti, 35 anni, avvocato, che della difesa dei mestieri tradizionali (o introvabili) ha fatto una specie di battaglia personale: «È un retaggio del dopoguerra – sostiene - il fatto che i figli debbano essere per forza tutti diplomati o laureati e impiegati, possibilmente nella pubblica amministrazione. Bisogna superare i pregiudizi culturali legati a professioni considerate poco qualificanti. È vero, quello del fornaio è un mestiere duro ma, come accade anche per altre figure molto richieste, consentirebbe di avere uno sbocco lavorativo immediato e sicuro e uno stipendio non trascurabile».
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Non trovi? :mrgreen:

Si, certo, anche quello, ma se hai X dipendenti si presume che a fine anno devi rispettare gli studi di settore, ma il messaggio dovrebbe essere quello di andare ad imparare un mestiere.
Magari si suda e non ci si mette in giacca e cravatta però almeno si è certi di travare sbocchi nel mondo del lavoro.
Mica possono fare tutti gli scienziati, i professori o i pensatori a vita, o gli attendisti di vincitore di concorso.
Direi che quel ciclo è al momento concluso per le nuove generazioni.
Un altro anno così e vado e lo faccio io il fornaio
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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doddi ha scritto: Mica possono fare tutti gli scienziati, i professori o i pensatori a vita, o gli attendisti di vincitore di concorso.
Direi che quel ciclo è al momento concluso per le nuove generazioni.
Concordo. Ma non capisco il nesso col Topic in questione... :scratch
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
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UnVeroTifoso ha scritto:
doddi ha scritto: Mica possono fare tutti gli scienziati, i professori o i pensatori a vita, o gli attendisti di vincitore di concorso.
Direi che quel ciclo è al momento concluso per le nuove generazioni.
Concordo. Ma non capisco il nesso col Topic in questione... :scratch

Ho scritto dopo il post di citrosidina in cui si invitavano i ragazzi a non perdere tempo a studiare fino a X anni.
Per cui suggerivo percorsi alternativi a chi studia perchè non sà cosa altro fare. Non esiste solo il precariato ma il lavoro c'è per chi vuole farlo. Quello del fornaio è una delle possibilità, ce ne sono altre centinaia.
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doddi ha scritto:

Ho scritto dopo il post di citrosidina in cui si invitavano i ragazzi a non perdere tempo a studiare fino a X anni.
Per cui suggerivo percorsi alternativi a chi studia perchè non sà cosa altro fare. Non esiste solo il precariato ma il lavoro c'è per chi vuole farlo. Quello del fornaio è una delle possibilità, ce ne sono altre centinaia.
Volendo a spasso non si resta. Basta avere la valigia sempre pronta e tanta buona volontà. E' dura da accettare ma è così. L'epoca del lavoro sotto casa è finita. Così come il miraggio del posto pubblico. :salut
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UnVeroTifoso ha scritto:
doddi ha scritto:

Ho scritto dopo il post di citrosidina in cui si invitavano i ragazzi a non perdere tempo a studiare fino a X anni.
Per cui suggerivo percorsi alternativi a chi studia perchè non sà cosa altro fare. Non esiste solo il precariato ma il lavoro c'è per chi vuole farlo. Quello del fornaio è una delle possibilità, ce ne sono altre centinaia.
Volendo a spasso non si resta. Basta avere la valigia sempre pronta e tanta buona volontà. E' dura da accettare ma è così. L'epoca del lavoro sotto casa è finita. Così come il miraggio del posto pubblico. :salut

E' sempre stato così, seguendo attitudini, prospettive e desideri da realizzare.
C'è chi dal sud và al nord, c'è chi da Milano và a Londra o Ny.
Una volta c'era da fare un viaggio di un mese in nave ora qualche ora d'aereo. C'est la vie.

Per es. a Reggio è pieno di muratori extracomunitari o dell'europa dell'est, eppure ci sono migliaia di reggini disoccupati. Preferiscono altro, bontà loro. Ed i "mestieri" non li sà fare o non li vuole fare più nessuno.
Ci vuole volontà e flessibilità, altrimenti si resta al palo.
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a reggio è pieno di muratori stranieri perchè accettano qualsiasi condizione di lavoro (quasi sempre in nero) e sottopagati
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doddi ha scritto:

E' sempre stato così, seguendo attitudini, prospettive e desideri da realizzare.
C'è chi dal sud và al nord, c'è chi da Milano và a Londra o Ny.
Una volta c'era da fare un viaggio di un mese in nave ora qualche ora d'aereo. C'est la vie.

Per es. a Reggio è pieno di muratori extracomunitari o dell'europa dell'est, eppure ci sono migliaia di reggini disoccupati. Preferiscono altro, bontà loro. Ed i "mestieri" non li sà fare o non li vuole fare più nessuno.
Ci vuole volontà e flessibilità, altrimenti si resta al palo.
L'importante è che la flessibilità non sia intesa come sfruttamento.
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army ha scritto:a reggio è pieno di muratori stranieri perchè accettano qualsiasi condizione di lavoro (quasi sempre in nero) e sottopagati
Non solo a Reggio, purtroppo.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
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Meno male che qualche muratore italiano ed a buon mercato ancora si trova
http://www.youtube.com/watch?v=Ax-z6Mt15ss
doddi
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UnVeroTifoso ha scritto:
doddi ha scritto:

E' sempre stato così, seguendo attitudini, prospettive e desideri da realizzare.
C'è chi dal sud và al nord, c'è chi da Milano và a Londra o Ny.
Una volta c'era da fare un viaggio di un mese in nave ora qualche ora d'aereo. C'est la vie.

Per es. a Reggio è pieno di muratori extracomunitari o dell'europa dell'est, eppure ci sono migliaia di reggini disoccupati. Preferiscono altro, bontà loro. Ed i "mestieri" non li sà fare o non li vuole fare più nessuno.
Ci vuole volontà e flessibilità, altrimenti si resta al palo.
L'importante è che la flessibilità non sia intesa come sfruttamento.
Dipende da quale punto di vista la si osserva.
Discorso lungo ... i matrimoni si fanno sempre in due, ovviamente nei termini di legge.
L'alternativa è quella che tutti conosciamo.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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